INCONTRO CON L’AZIENDA DECRETO LAVORO E FRINGE BENEFIT

DECRETO LAVORO E FRINGE BENEFIT

 

In occasione del Primo Maggio il governo ha emanato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio (D.L. n. 48/2023) il c.d. Decreto Lavoro. Tale decreto contiene diverse misure, tra le quali l’incremento della soglia di esenzione dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, limitatamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico, incluse le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. Il decreto deve essere convertito in legge entro 60 giorni, e questo ancora non è avvenuto; quindi, rimaniamo nell’ambito delle ipotesi per quanto riguarda i dettagli.

C OSA STA FACENDO L’AZIENDA
Durante un incontro tenutosi questa mattina, l’Azienda ci ha spiegato che si sta predisponendo, attraverso il portale Zucchetti, un’apposita procedura nella quale i colleghi indicheranno se sono genitori e il codice fiscale dei figli a carico; questo perché le precedenti informazioni a disposizione dell’azienda potrebbero non essere aggiornate. La nuova procedura dovrebbe essere rilasciata durante il mese di giugno.

COSA SUCCEDE A CHI HA FIGLI A CARICO?
La soglia di esenzione dei fringe benefit sarebbe elevata a 3000 euro per i genitori con figli a carico. Ricordiamo che sono considerati fiscalmente a carico i figli o equiparati che percepiscono un reddito proprio inferiore a 2.840,51 euro all’anno fino a 21 anni, soglia che viene innalzata a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni. Già da maggio, i colleghi con figli a carico non dovrebbero trovare il prelievo in busta dovuto al superamento della precedente soglia dei fringe benefit.

COSA SUCCEDE A CHI NON HA FIGLI A CARICO?
Al momento la soglia di fringe benefit detassati resta a 258,30 euro per i lavoratori dipendenti che non hanno figli a carico. Anche a questi sarà sospeso per il mese di maggio, e verosimilmente per quello di giugno, l’addebito attualmente in corso, o che dovesse emergere dal calcolo puntuale correlato all’innalzamento dei tassi. Pertanto massima attenzione perché si potrebbe verificare il caso in cui sulla busta paga di giugno/luglio sia applicato l’addebito dovuto all’eventuale superamento della suddetta soglia per il periodo precedente.

MA QUINDI IL DISCORSO SUI FINANZIAMENTI AZIENDALI STIPULATI ANNI FA E IL FATTO CHE RIENTRINO NEI FRINGE BENEFIT?
Questo è un decreto che il governo ha varato a sostegno delle famiglie. Come tale racchiude, tra le tante cose, anche la possibilità per i beneficiari dello stesso, di vedere per il 2023 un sollievo in relazione al superamento della soglia dei fringe benefit.
Questo non significa che le nostre battaglie, indirizzate alla sistemazione di quella che a più riprese abbiamo indicato come una imposizione fiscale scorretta e quindi ingiusta, vengano interrotte, anzi. La posizione della Fabi unitamente alle altre sigle sindacali e all’ABI, certificata da una lettera a firme congiunte trasmessa al Governo, è che sia inappropriato inserire mutui/finanziamenti contratti dai dipendenti bancari con le proprie aziende nel calcolo del fringe benefit. A prescindere dal fatto che si abbiano figli o meno.

Continueremo a tenervi informati.

Modena, 16 maggio 2023.

Segreteria di Coordinamento FABI Gruppo BPER

 

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