Fringe benefits: facciamo il punto

Fringe benefits: facciamo il punto

Modena, 2 agosto 2023

La FABI, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, ha incontrato l’Azienda in merito alla recente Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate – pronunciamento figlio anche delle numerose istanze di interpello individuali fatte da colleghi, pervenute al Dipartimento delle Finanze. La Risoluzione n. 44/E, infatti, confermerebbe che rientrano nel novero/computo dei fringe benefits tutti i finanziamenti concessi a tasso agevolato ai dipendenti, attraverso il c.d. “principio di onnicomprensività” del reddito da lavoro dipendente.

L’attuale normativa di riferimento prevede – limitatamente al periodo d’imposta 2023 e solo per chi ha figli a carico (vedi L.85/2023) – un innalzamento della soglia da € 258,23 a € 3.000. In tale importo, come precedentemente comunicato, il TUIR comprende alcuni beni e servizi. Nel nostro caso specifico abbiamo:

  • Cadhoc
  • auto ad uso promiscuo
  • alloggio (fornito dall’Azienda)
  • utenze domestiche (servizio idrico integrato, energia elettrica e gas naturale)
  • il contributo aziendale per la polizza extraprofessionale
  • i finanziamenti concessi dal datore di lavoro al lavoratore a condizioni agevolate
  • gli eventuali buoni acquisto dal credito welfare

ma la Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate (che ci lascia più confusi che persuasi) farebbe emergere altro. La norma, infatti, si applicherebbe anche agli affidamenti in conto corrente e ai finanziamenti concessi da terzi con i quali il datore di lavoro abbia stipulato accordi/convenzioni (ad esempio cessione del quinto dello stipendio).

Oltre a quanto fin qui scritto, l’Azienda ci ha manifestato un’ulteriore preoccupazione che emergerebbe dall’interpretazione della Risoluzione: nel caso di finanziamento intestato a familiare/cointestato con familiare, il calcolo andrebbe effettuato sulla base dell’intera quota interessi. Questo emergerebbe anche dalla Circolare n. 23/E della stessa Agenzia delle Entrate emessa ieri 1° agosto.

Molto probabilmente, anche nella busta paga di agosto non troveremo l’addebito della quota fringe benefits 2023, in attesa che venga dipanata la matassa – che appare, alla luce della recente promulgazione, ancora più ingarbugliata.

Sempre a nostra tutela – poiché le seguenti voci fanno cumulo – si è convenuto:

  • Cadhoc, il rinvio dell’erogazione a data da definirsi
  • Buoni Acquisto, non permetterne la conversione del credito welfare

Le organizzazioni sindacali stanno continuando (anche attraverso l’appoggio di ABI e interpelli alle Camere) nella loro opera di moral suasion nei confronti del Governo, affinché venga rivisto l’impianto normativo dell’art.51 del TUIR e della recente L.85/2023 (ex “Decreto Lavoro”), al fine di eliminare gli aspetti discriminatori che gravano sulle tasche di molti nostri colleghi.

La FABI, con la serietà e professionalità che la contraddistingue, proseguirà nella ricerca di una soluzione. Siamo certi di un appoggio di tutti in questo percorso, perché solo uniti e coesi riusciremo a far sentire meglio la nostra voce, schivando polemiche controproducenti.

Come sempre, ci terremo aggiornati.

Segreteria di Coordinamento FABI Gruppo BPER

 

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