BATTUTA ANSA 04 MARZO 2021

Banche, Fabi: no all’abuso dello smart working senza regole Rischio tecnostress e conflitto tra vita familiare e lavoro di Cecilia Ferrara (ANSA) – ROMA, 04 MAR – Tecnostress e conflitti lavoro-famiglia, sono questi i rischi che corrono i lavoratori se le Banche ricorrono ad un uso massiccio dello smart working nel settore del credito: è questa la preoccupazione del sindacato autonomo dei bancari Fabi. “Lo smartworking già esisteva nel periodo prima della pandemia – spiega Mattia Pari, segretario nazionale della Federazione autonoma bancari italiani -, era utilizzato principalmente dai maggiori gruppi bancari e non aveva ovviamente la stessa diffusione. Poi c’è stata la fase pandemica, momento in cui per noi e’ stato fondamentale mettere in sicurezza più lavoratori possibile, quindi ovviamente abbiamo favorito lo strumento del lavoro agile anche derogando lo stesso contratto collettivo nazionale”. Ma in fase post pandemia che cosa avverrà? “Per noi tornerà ad essere fondamentale quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale di lavoro – afferma Pari -, tornerà ad essere fondamentale la volontarietà delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, che devono poter scegliere se rientrare o no alla propria postazione fisica di lavoro”. Per il sindacato Fabi è necessario che lo smart working venga regolamentato da nuovi accordi affinché’ non possa essere utilizzato da alcune Banche “magari per ridurre gli organici o tagliare il costo del lavoro”. Il timore infatti è che lo strumento del lavoro agile si sia rivelato così vantaggioso per le Banche che decidano di non abbandonarlo più a scapito però delle condizioni di lavoro. “Ci sono alcuni vantaggi oggettivi per le Banche – spiega Pari -, c’è la dematerializzazione dei luoghi fisici di lavoro, i minori costi e la maggiore flessibilità della prestazione professionale. Ma per noi e’ fondamentale la volontarietà della scelta perché ci sono alcune questioni che dobbiamo governare con degli accordi: ad esempio conflitto tra lavoro e famiglia. In questi mesi abbiamo scoperto che lo smart working può creare questo tipo di disagio. Bisogna considerare il tecnostress e la dipendenza tecnologica, ma ci sono anche possibili impatti negativi sulle relazioni degli scambi professionali e sulle valutazioni dei lavoratori”. (ANSA). GID 04-MAR-21 15:30