ISTRUZIONI PER CURARE LE DE-PRESSIONI COMMERCIALI
politichecommercialifabi@bper.it
Ci vengono quotidianamente segnalate indebite pressioni commerciali, che nei colleghi creano sconforto e frustrazione: chi si trova al lavoro riceve quotidianamente decine di telefonate ed e-mail di sollecito allo svolgimento delle campagne commerciali, subisce interminabili e ripetute riunioni, sovente oltre l’orario di lavoro, derisioni, velate minacce di trasferimento, revoca ferie, demansionamenti e licenziamenti, e richieste illegittime di reportistica manuale.
Non solo: le campagne settimanali/giornaliere obbligano i colleghi a trascurare qualsiasi altra attività per focalizzarsi esclusivamente su un determinato prodotto. DR e Area Manager martellano incessantemente i capi filiale e a cascata i gestori: il budget che dovrebbe essere annuale e di squadra, diviene così settimanale e personale, offendendo la professionalità e le capacità organizzative dei lavoratori trasformati in limoni da spremere.
Per questo è nata la casella di posta politichecommercialifabi@bper.it destinata a raccogliere le segnalazioni relative alle pressioni commerciali, a prassi di vendita improprie e alla repressione dell’indebito monitoraggio sull’andamento delle campagne commerciali. Come previsto dall’Accordo vigente sulle Politiche commerciali esistono altri indirizzi dedicati, uno per sigla sindacale, oltre a quello condiviso con l’Azienda.
politichecommercialifabi@bper.it è un indirizzo assolutamente riservato, visionabile esclusivamente da due dirigenti FABI autorizzati che garantiscono l’anonimato delle segnalazioni. Le segnalazioni possono pervenire anche per il tramite diretto dei rappresentanti sindacali FABI o da indirizzi privati dei colleghi – resta comunque salvaguardata la totale riservatezza.
LA TUA SEGNALAZIONE È IMPORTANTE!
- tutte le segnalazioni anonime sono esaminate dalla apposita Commissione bilaterale – i nominativi dei segnalanti restano segreti;
- utilizzare questo strumento fa emergere in modo oggettivo che il fenomeno delle Pressioni Commerciali è imperante e dilagante, troppo spesso minimizzato dall’Azienda – che riconduce i comportamenti scorretti alla fantasia di pochi “fuori dal coro” …sappiamo bene, invece, che non è così!
- in questo momento le pressioni sono diffuse e sistematiche; le uniche “voci stonate” sono di quei capi, virtuosi, che non ne esercitano;
- le problematiche che non trovassero soluzione a livello aziendale potranno essere condotte all’attenzione della Commissione Nazionale istituita presso l’ABI.
Raccomandiamo pertanto ai colleghi, senza alcun timore, l’utilizzo metodico della casella politichecommercialifabi@bper.it per segnalare:
- comunicazioni in cui si abusi di grassetti e sottolineature;
- critiche pubbliche e individuali (durante riunioni, a mezzo mail, ecc.) alle performance dei singoli o della squadra;
- utilizzo costante di toni e metafore legate alla guerra;
- ripetizione dei messaggi su diversi canali, a frequenza ravvicinata, con toni perentori o intento vessatorio;
- riunioni indette oltre l’orario di lavoro;
- il monitoraggio e la verifica degli andamenti, la rilevazione dei dati commerciali che non vengono effettuati attraverso l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dall’Azienda, o con eccessiva frequenza e con inutili ripetizioni.
- N.B. Sono ovviamente utili ai fini del successo della segnalazione tutti i riferimenti (nomi, giornate, report richiesti, mail, appuntamenti in agenda fuori orario di lavoro) che consentano di risalire ai materiali autori dei comportamenti “scorretti”.
Le segnalazioni ci consentono di fornire argomenti e prove di comportamenti non rispettosi del Contratto Nazionale di lavoro, degli Accordi Aziendali e del Codice Etico vigenti, per combattere il preoccupante dilagare delle pressioni commerciali che fanno male ai lavoratori, alla clientela e in ultima analisi alla stessa Azienda.
BANCHE, FISCO E RIFORME: SILEONI IN DIRETTA SU LA7 | FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani
Il nostro Segretario Generale FABI, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Coffee Break su La7 andata in onda lo scorso 29 maggio ha dichiarato:
“Le banche italiane tendono oggi a trasformarsi in negozi finanziari. È un tema del quale dovrebbe interessarsi il governo, tutte le forze politiche e pure le autorità di vigilanza. Se si indagasse seriamente, si scoprirebbe che le banche puntano tutto sulla vendita di prodotti finanziari e anche assicurativi perché sono alti i guadagni da commissione e lo fanno con indebite pressioni commerciali sulle lavoratrici e sui lavoratori e indirettamente, talvolta, sulla stessa clientela. Ci sono situazioni non più tollerabili che vanno fermate al più presto: i danni non ci saranno soltanto su chi lavora in banca, ma anche sulla clientela e qualche scandalo del recente passato, nemmeno troppo lontano, dimostra che il tema del ‘cosiddetto risparmio tradito’, invece, è importantissimo”.